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TAGLIOLINI AL POMODORO ( O IN BRODO ) ( 4 persone)
350 gr tagliolini freschi all’uovo – 500 gr passata di pomodoro – 1/2 cipolla – 4-5 cucchiai di olio d’oliva – 1/2 bicchiere di panna – sale e pepe – parmigiano grattugiato
Tritate la cipolla molto sottile. Mettete al fuoco una pentola con l’olio e fate rosolare la cipolla molto velocemente,aggiungete poi la passata di pomodoro e fate cuocere per una ventina di minuti regolando di sale e pepe secondo il vostro gusto.Prima di spegnere il fuoco unite il mezzo bicchiere di panna che renderà il sugo più delicato. Cuocete in acqua abbondante salata i tagliolini e conditeli con la salsa e il parmigiano grattugiato.
Se non volete cucinare un sugo di pomodoro va bene un brodo leggero di carne o di pollo in cui farete cuocere i tagliolini.Servite caldo con parmigiano a parte.
O, se proprio volete seguire alla lettera quanto ha fatto la mia mamma e poi io, realizzate la ricetta del brasato al vino rosso che segue e con il sugo della carne condite i tagliolini…ne guadagnerete di tempo e , sicuramente, di gusto. Comunque sono tre buone opzioni per servire i tagliolini.
BRASATO AL VINO ROSSO ( 4 persone)
1 kg codone di manzo (che è la parte che va dal ginocchio alla coscia e si insinua “a coda” tra due muscoli) – 1/2 bicchiere olio d’oliva – 200 gr pancetta tagliata spessa – 1 cipolla – 3 carote – 2 coste di sedano – 300 gr funghi champignon – 1 buona bottiglia di vino rosso ( Barolo o simile per corposità) – sale e pepe – una noce di burro – farina
Tagliate a pezzi grandi cipolla,carote e sedano e mettetele in una terrina capiente.Unite la carne e coprite con il vino, lasciando il tutto a marinare per almeno 12 ore, al fresco ma non in frigo.
Mettete al fuoco una pentola capiente con l’olio. Asciugate e infarinate la carne e fatela rosolare bene nell’olio insieme con la pancetta tagliata a dadini.Aggiungete i funghi e rosolate ancora. Quando la carne avrà un bel colore dorato, unite la marinata con le verdure.Portate ad ebollizione, abbassate la fiamma e cuocete per almeno 3 ore, (se sono 4 è meglio) avendo cura di controllare ogni tanto che il fondo non si asciughi troppo (nel caso aggiungere acqua calda o brodo). A cottura ultimata togliete la carne dalla pentola e tenerla in caldo. Fare restringere un po’ il fondo di cottura ( la nonna lo frullava, la mamma no) e aggiungere un cucchiaino di farina impastata con una noce di burro per rassodare la salsa. Affettare la carne e servirla con il suo sugo. Come dicevo, una parte di questo sugo potrebbe servire per condire i tagliolini.
Di solito si serviva la carne con una insalata mista condita in maniera semplice con sale olio e limone ( oppure aceto) che “rinfrescava ” il palato dai sapori forti e lo predisponeva per il dolce.
PANETTONE CON GELATO E CIOCCOLATA
Fette di panettone – liquore Strega – gelato alla crema – panna montata – cioccolata fondente da sciogliere – acqua – zucchero
Per ciascuna persona predisponete una coppa o una terrina individuale di coccio sul fondo della quale metterete del panettone. Bagnate con uno sciroppo di acqua,zucchero e Strega e coprite con gelato alla crema. Tenete in freezer fino a pochi minuti prima di servire. Sciogliete la cioccolata fondente con uno e due cucchiai di latte. Su ciascuna coppa distribuite una buona dose di panna montata e decorate a filo con la cioccolata calda. Servite subito. (potete anche portare la cioccolata al tavolo e versarla solo al momento di servire la coppa a ciascuna persona).
Claudia ha detto:
Cara Cinzia, mi sono allontanata per un po’ di giorni – causa di forze maggiori- dal tuo blog ed ora, riaprendolo, subito mi immergo nei tuoi scritti: non sono solo speciali per le ricette strepitose che generosamente condividi con noi tutti -e di questo ti sono grata, anzi, dippiù- ma per l’atmosfera natalizia nella quale ti sei immersa che mi ha condotta, a forza quasi, nei meandri della mia memoria rispolverando così, anche in me, quel passato che sembra lontano e vicinissimo allo stesso tempo. Un tuffo nella memoria ed anch’io mi ritrovo, proprio come te, ad assoporare il gusto del tempo andato, quando con le mie sorelle più grandi si andava a comprare l’albero di natale dal vivaio che si trovava assai distante dalla nostra casa . Ci imbarcavamo piene di entusiamso, e sebbene fossimo coperte alla meno peggio e il vento gelido sferzasse penetrandoci le ossa, con le manine gelate e il naso rosso, l’euforia e il buonumore che ci animava faceva si che tutto passasse in secondo piano. Sceglievamo l’albero più folto e alto, le mie sorelle [più grandi di me di quache anno] se lo caricavano sulle spalle mentre -poveracce: l’abete pungeva come un disgraziato, per non parlare della resina che impietosa le si appiccicava sul collo . Io -la più piccola- mi salvavo da questo supplizio, per cui mi limitavo a seguirle saltellando da una parte all’altra come una capretta ripetendo la poesia che avrei dovuto recitare alla sera della vigilia, davanti al mio papà, ai nonni, ma soprattutto davanti a quella bella tavola così straordinariamente ricca di ogni ben di Dio che mamma, per tradizione, non mancava di imbandire.
Grazie ancora cento volte perché per un momento sto rivivendo le stesse sensazioni, ed è bellissimo…
Cara Cinzia, ti volevo chiedere un suggerimento: per la cena della vigilia avrei in mente di fare i calamari ripieni. Non l’ho mai fatti, immagino che il ripieno sia composto dai tentacoli, pan grattato, prezzemolino ecc…ma non conosco il procedimento. nel senso che, una volta chiusi con lo stuzzicadente, per intenderci, come devo farlo insaporire? Devo metterci l’acqua, il vino, l’aglio…non so come fare…dammi una mano, ti prego!!!
Ti abbraccio forte forte…brava…sei bravissima…
Claudia
cinziamaria ha detto:
Eccomi in soccorso con la ricetta dei calamari ripieni come li faceva la mamma (figlia di pescatore) che aggiungeva anche qualche gambero per arricchire la pietanza.
Innanzitutto rassicurati di comprare i calamari ( e non le seppie o i totani che richiedono più tempo di cottura per diventare teneri), poi lavali bene, togli i tentacoli che ti serviranno nel ripieno, e spruzzali con succo di limone. Per il ripieno: fai a pezzetti i tentacoli,fai a pezzetti i gamberi, 1 o 2 spicchi di aglio, prezzemolo,la buccia di mezzo limone grattugiata,2 alici sott’olio sminuzzate,1 uovo, e tanto pane grattugiato quanto ne serve per avere un impasto morbido e umido. Riempi le sacche dei calamari, chiudi con ago e filo da cucina. In una teglia da forno oleata appoggia i calamari ripieni e spennellati con olio di oliva, sale e rosmarino (anche se non sembra ortodosso,ti assicuro che il rosmarino è eccezionale con i calamari!!). Hai due possibilità : li puoi grigliare sotto il broil per venti minuti,voltandoli una volta – oppure nella teglia aggiungi 1 bicchiere di vino bianco, mezzo di acqua con uno spicchio di aglio e una fronda di prezzemolo e cuoci per 40 minuti a 180-190 gradi. Fai riposare qualche minuto prima di servire……………..fammi sapere!!!!!!
Un abbraccio e gli auguri più cari
( non menziono sale nel ripieno a causa delle alici sott’olio, l’assaggio è sempre un grande alleato…)
Claudia ha detto:
L’intero menù che hai scritto lo cucino per il giorno di Natale
di nuovo.. un bacio..
fammi sapere per i calamari ripieni, ti aspetto!
Gioacchino Ruocco ha detto:
Auguri di Buon Natale e Felice Anno nuovo dal compaesano Gioacchino Ruocco
cinziamaria ha detto:
Anche a lei caro Gioacchino… si tenga in contatto (gli zii materni si chiamavano Ruocco… magari siamo parenti!) .Auguri!
Claudia ha detto:
SMAAKKK, Cinzia, dalla ricetta già immagino…saranno strepitosi….divini…ti farò sapere. Ti voglio bene!
Gioacchino Ruocco ha detto:
Anche a lei caro Gioacchino… si tenga in contatto (gli zii materni si chiamavano Ruocco… magari siamo parenti!) .Auguri!
Nel rinnovarle gli auguri, le dico che non mi dispiacerebbe essere un suo parente. Troppo tardi ho sentito il bisogno di andare alle radici della famiglia di mio padre di cui, fino a che ho vissuto a Scanzano/mezzapietra, ho avvertito l’esistenza attraverso incontri occasionali. Dei parenti di mia nonna, di cognome Longobardi che sicuramente proveniva da una famiglia abbiente, era proprietaria della casa che abitava ed aveva bei mobili in stile, come si dice adesso, conoscevo e frequentavo le sorelle che abitavano nelle vicinanze. Mio nonno invece che aveva una figura distinta e orgogliosa, era un tipo scherzoso, affrontava la vita senza arrendersi mai. Lavorava alla Compagnia Meridionale del gas e si chiedeva sempre, alla sua maniera, perchè non fosse anche lui un marchese come la famiglia che abitava sulla farmcia di via Nocera.
La saluto caramente Gioac chino e le unisco una ricetta che sicuramente potrebbe conoscere.
‘A pasta c”a barzanella.
Ingredientiper due persone: 1 spicchio d’aglio, 2 cucchiai di olio d’oliva o una tazzina da caffé, 8 pomodori freschi del tipo (‘e buttiglielle) di quelle che si mettono da parte per l’inverno facendo ‘e spugnielle, oppure 6 Sanmarzano e origano.
Mettere la pentola sul fuoco con l’acqua sufficiente a cuocere gli spaghetti per due persone, mettere sul fuoco anche una padella, possibilmente in rame, all’interno della quale si deporrà l’olio e l’aglio, ripulito del guscio; farlo indorare e aggoìiungere i pomodori tagliati a pezzi per farli cuocere a fuoco lento fino alla fine della cottura, quando vi verrà aggiunto una buona spruzzata di origano. Il pomodoro deve asciugarsi lentamente fin a quando l’olio sopravanzerà su di esso senza farlo bruciare fino a farlo diventare un balsamo.
La pasta,debitamente salata secondo il gusto personale ma che deve tendere appena appena al saporito, deve essere tolta dall’acqua quando è al dente e aggiunta nel sugo ancora sul fuoco per farla mantecare qualche secondo.
Po’ vide che te mange! A saluta vosta!
cinziamaria ha detto:
Grazie della ricetta! mi ha fatto davvero molto piacere… e dei rinnovati auguri. Gli zii della mamma venivano dall’Annunziatella,se non sbaglio.Ma le farò sapere con precisione… Saluti