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Non c’è nulla come un piatto di spaghetti mangiato in compagnia che sa parlarci di serate tra amici, di ricordi, di rimpatriate,di serenità, di unità.Di quel collante specialissimo che compare solamente intorno ad una tavola imbandita,e non necessariamente di pietanze costose.Ad ogni latitudine ed in ogni cultura,mangiare insieme rappresenta la riunione di affetti e la condivisione di intimità.

E non c’è nulla di maggiormente napoletano che sa ottenere questi risultati più degli spaghetti alla puttanesca.Ci sono varie leggende intorno al nome di questo piatto,ciascuna carina ed intrigante;non mi soffermerò su di esse quanto piuttosto ci tengo ad evidenziare la necessità di utilizzare prodotti di prima qualità per raggiungere una pietanza di gusto eccezionale sebbene molto semplice nella preparazione.

SPAGHETTI ALLA PUTTANESCA    (4 persone)

350 gr spaghetti – 150 gr olive nere di Gaeta – 50 gr capperi di Pantelleria – mezzo bicchiere di olio d’oliva – 500 gr pomodori pelati – 2 spicchi d’aglio – sale – peperoncino

Mettete al fuoco una padella capiente con l’olio e l’aglio e quando questi sarà biondo unite olive e capperi e il peperoncino.Fate andare per qualche minuto e poi unite i pelati,regolate di sale e portate a cottura per una decina di minuti. Nel frattempo cuocete gli spaghetti in abbondante acqua salata e scolateli molto al dente.Versateli nella padella e saltate per un minuto o due. Servite subito con una leggera spolverata di prezzemolo tritato.

Nelle case stabiesi questo è un piatto che si usa anche quando si va di fretta.Comunque, ricordo che gli spaghetti “aulive e chiapparielli” erano i sovrani delle serate estive, in special modo quando giungevano amici inaspettati e magari una serata qualunque si trasformava in una occasione di allegria.